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Studio Valle. Nuovo Bocciodromo Comunale Indoor a Cussignacco, Udine. |
Rivista |
La Stampa.it/blogs/culturanatura N° 0 |
di |
Gennaio, 2013 |
Autore: Michele Costanzo |
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Posto in un area al confine tra la periferia urbana di Cussignacco e la campagna, il Nuovo Bocciodromo Comunale Indoor (2003-2010), progettato da Studio Valle Architetti, è un volume dalle sagomature curvilinee che, per un verso, si staglia sullo skyline maestoso delle Alpi e su quello - assai meno trionfale - di un filare continuo e compatto di case che sono l’espressione della “generica” città moderna e, per l’altro, si apre su una vasta area di ‘margine’: un territorio in attesa di una nuova ‘identità’, di un nuovo ‘destino’. L’intento progettuale dello Studio Valle è stato quello di realizzare un oggetto iconico, dall’espressività contenuta che definisce la propria immagine, riducendo, togliendo, sottraendo elementi ritenuti incongrui, eccedenti, inopportuni e giocando - con un atteggiamento di concretezza e di curiosità sperimentale - sul senso e sulla qualità comunicativa della ricerca di un nuovo equilibrio basato su un corpo di valori assoluti non generalizzabili. «Nell’inseguire il pragmatismo del “costruire comunque” o il “realismo sporco” del Junkspace», osserva Pietro Valle, «l’architettura, dagli anni ‘90 in poi, ha perso qualsiasi carattere di ricerca e non è stata capace di elaborare teorie che non fossero cosmesi di un reale già esistente, avallandone l’omologazione nei meccanismi di mercato. In ciò ha annullato il suo potere di immaginare dimensioni altre e ha soprattutto perso contatto con l’individuo». E poi aggiunge, «[…] solo rinunciando alle certezze e ai modelli precostituiti possiamo esplorare il reale in tutta la sua complessità». (1) Rispetto a una realtà che sempre più appare priva di una definita connotazione, e in cui l’identità dell’oggetto architettonico risulta essere fortemente indebolita per l’erosione di ogni suo possibile legame, ideale e reale, con l’altro da sé - fino a renderlo presenza assente nel contesto che occupa - lo Studio Valle punta a contrapporre nei suoi progetti, in maniera sistematica e modalità espressive dalla secchezza persuasiva, una forma di possibile ‘appaesamento’ o di integrazione della figura architettonica con il contesto, come nel caso del progetto per il Bocciodromo di Cussignacco. Questa architettura si propone di affrontare il complesso tema della “nuova dimensione paesistica”. Un impegno progettuale che può essere declinato con infinite varianti; in questo caso, con l’obiettivo di mantenere in vita alcuni imprescindibili legami tra struttura architettonica e spazio circostante (urbano o extra urbano). La volontà è quella di dare senso al generico vuoto fisico, recuperando un ‘luogo’ per lo svolgersi della quotidianità della vita. Su questo punto lo Studio Valle, pur avendo concepito l’architettura come attività colta, come si è già accennato, conserva un atteggiamento diretto verso le cose, verso i problemi nella loro nudità. Le modalità in cui è stata affrontata questa specifica questione progettuale, si inquadra in una visione più generale del fare progettuale dello studio, che si articola in quattro punti: «una continua ricerca del rapporto tra luogo ed edificio; una visione dell’interazione tra singolo edificio e i sistemi urbani che fa in modo che la progettazione a grande scala sia sempre attuata attraverso specifici “brani” di architettura; un funzionalismo sperimentale che mette in discussione gli schemi distributivi acquisiti attraverso una ricerca sulla pianta e la sezione degli edifici; infine, una ricerca costruttiva basata sull’impiego di diverse tecnologie e approcci tettonici senza preziosismi materiali o nostalgie per una dimensione artigianale».(2) Tali modalità non derivano, tuttavia, da un linguaggio unitario in quanto ogni progetto ha un suo percorso ideativo frutto di scelte specifiche in rapporto con il sito, con la funzione prevista e con altre motivazioni provenienti da ragioni contestuali. Il Bocciodromo è un palazzetto dello sport dedicato esclusivamente al gioco delle bocce, attrezzato per campionati di Classe A con 5 corsie. La sua realizzazione rappresenta l’esito di un rapporto dialogico con il luogo ed è, anche, in altro senso, espressione di una consolidata prassi progettuale che nasce con Gino Valle, progettista che, nel suo percorso architettonico, ha sempre puntato sulla propria sensibilità ed esperienza; assumendo, in questo, una posizione distaccata e autoriflessiva, che inizia a definirsi nel corso della fase formativa, attraverso una personale rilettura della tradizione costruttiva, delle tendenze di ricerca e di selezionate opere, nonché di alcune emblematiche figure di progettisti. Tale visione è stata in seguito arricchita di nuovi apporti, che corrispondono alle differenti sensibilità e alle personali attitudini di Piera Valle Ricci Menichetti e di Pietro Valle, entrambi membri associati dello studio. La pianta della costruzione è trapezoidale con l’asse longitudinale orientato in direzione est-ovest. L’organismo si compone di coperture variamente configurate, con una differente gerarchia di illuminazione naturale zenitale, corrispondenti a spazi sottostanti con specifiche destinazione d’uso, quali: l’ingresso con il bar, gli uffici, l’auditorium per 400 posti a sedere, la zona delle tribune e delle piste, l’area degli spogliatoi. Completa l’impianto, un parcheggio di servizio con 200 posti auto. L’insieme di queste entità spazio-volumetriche, composte da coperture di diversa altezza, costituisce un corpo edilizio dal profilo variabile che nell’esprimere la dinamica configurazione interna, contemporaneamente, si pone in relazione con il paesaggio circostante. Due ‘muri’ esterni distaccati e paralleli, dal profilo superiore curvilineo, hanno il compito di raccordare le difformi altezze interne e dare unità al complesso creando un’immagine incisiva, in sé astratta, in netto contrasto con la realtà visiva dell’intorno. L’intercapedine generata dal posizionamento delle due pareti metalliche, contiene al suo interno le diverse volumetrie che articolano lo spazio della costruzione, e che costituiscono gli elementi principali e distintivi della figura architettonica. Essi sono realizzati in carpenteria metallica e rivestiti in lastre di lamiera di alluminio a superficie ondulata. Le due facciate presentano, rispettivamente, un taglio lungo la superficie, corrispondente ad un punto d’accesso che mette in vista un piccolo patio. «La struttura è mista, con muri e solai di cemento armato per la zona ingresso, uffici e sala riunioni e per la zona spogliatoi; la zona centrale dei campi di gioco è stata realizzata invece con un telaio metallico rivestito e travi reticolari che formano gli shed».(3) NOTE (1) Da articolo di Pietro Valle, introduzione alla mostra “Less is Less”, al PAC, Milano, giugno 2006; cfr.: Valle Gruppo 14 pdf- Unina Stidue. (2) Dall’intervista di Roberto Gamba a Pietro Valle, «Costruire in Laterizio» n. 114 novembre/dicembre 2006. (3) Dalla relazione di progetto. Nuovo Bocciodromo di Cussignacco, Udine Progetto Valle Architetti Associati: arch. Pietro Valle, arch. Elena Carlini con geom. Marco Carnelutti, ing. F. De Cillia, arch. Roland Henning, geom. N. Zizzutto, geom. Robert Zizzutto Strutture: Ing. Pietro Mazzanti, Udine Impianti elettrici: Studio Martinis, Udine Impianti termomeccanici: Studio Tecnico Bulfon Associati, Udine Committente: Comune di Udine Impresa costruttrice: Consorzio nazionale cooperative di produzione e lavoro “Ciro Menotti”, Coop 3 Monfalcone (GO) Dimensioni Superficie: 16.960 mq (superficie totale area di intervento) Edificio: 1.700 mq Parcheggio e verde pubblico: 14.100 mq Cronologia progetto 2003-2009 / inizio lavori 2006 / termine lavori 2011 Importo dei lavori Edificio: € 1.700.000 Parcheggio e verde pubblico: € 900.000 Fotografie: Giuseppe dall’Arche
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