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cittàperiferia |
Autore |
Michele Costanzo |
Editore |
PDF , 2008 |
145 Pagine |
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Il nuovo canone della città è la sua estensione senza misura, e questo è il germe del suo sfaldamento, della sua autosoppressione, della dissoluzione dell'idea stessa su cui, storicamente, la sua immagine ha trovato ragione e compimento. In questa città in trasformazione, la cui forma arcaica (conservata solo nei recessi della memoria) sembra essersi ormai allontanata per sempre, in questa cittàperiferia (della quale non è stato ancora chiaramente delineato un possibile nuovo modello di riferimento, anche se nella realtà risultano molteplici e problematici esempi di sue forme di distensione estrema) deambulare, abbandonarsi come un flâneur alla deriva, smarrirsi, stordisi tra le strade risultano pratiche del tutto estreanee ai più o, addirittura, inconcepibili. Le città del mondo, ora non offrono più luoghi urbani modellati sulla dimensione di una vita lenta e cadenzata da piccole abitudini, consuetudini alla sosta, all'attenzione, a scambi interpersonali, a incontri conviviali, ma l'ipersemiotizzazione degli spazi, la superconcentrazione nei centri commerciali, gli ingorghi lungo le strade. La questione della città risiede nel fatto che essa ora tende a non essere più vissuta, assaporata nei suoi accoglienti ambiti urbani, ma attraversata il più velocemente possibile, per cui il rischio che corre è quello dell'l'insignificanza, della perdita d'identità dei suoi spazi e della sua stessa essenza.
Il tema base affrontato in questo libro, come annunciato dal titolo, riguarda lo sprowl, la diffusione urbana che, nel suo processo estensivo, rende tale realtà, in senso fisico e sociale, periferica, e la sua deformata immagine riflessa è Los Angeles. La complessità dell'argomento è resa, seppure in forma frammentata, attraverso l'individuazione di alcune aree problematiche circoscritte, di alcune più specifiche questioni che danno forma a cinque capitoli: La condizione del presente, La città continua, Le forme dello spazio per la vita associata, La solitudine degli edifici, la periferia diffusa. Tali momenti di riflessione, sono costituiti da un ventaglio di temi che discendono quello che il titolo stesso del volume, Cittàperiferia, suggerisce. Ognuna delle cinque questioni su cui il libro pone attenzione è, inoltre, accompagnata da alcuni scritti riguardanti figure e opere del presente. Tale insieme di contributi è strutturato su una doppia griglia di lettura che procede attraverso una serie di intersezioni: un doppio percorso d'idee con differente focalizzazione critica rispetto all'approccio rivolto alla questione urbana. Da un lato, dunque, si sviluppa la sequenza di saggi tematici, e dall'atro, si raccolgono per gruppi "omogenei" una serie di scritti, quasi fossero un loro approfondimento. I testi sulla città, in effetti, si occupano della sua crisi, delle ragioni della sua dissoluzione; mentre quelli su progettisti hanno come tema il progetto architettonico e, naturalmente, la posizione teorica del loro autore, vista in diretto rapporto con l'oggetto, di volta in volta, preso in considerazione. L'operazione messa in atto mette in luce, altresì, come il mondo della progettazione non riesca più a produrre insiemi organicamente definiti, ma soltanto sommatorie di figure architettoniche in sé isolati: una "solitudine" che esse manifestano rispetto all'immediata realtà fisica in cui si collocano e, soprattutto, ad un "sistema urbano" che non riesce più a presentarsi come tale. Il materiale che compone il volume proviene da saggi, studi e articoli pubblicati su riviste uscite negli ultimi anni, che sono stati raccolti e, in buona parte, riscritti, riassunti, corretti, integrati e riorganizzati su una diversa traccia progettuale, una differente disegno di idee e di intenti.
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